"Lo Spazio delle merci"… approfondimento antropologico.

Dall'ampliamento del sistema commerciale alla rivoluzione industriale.

 

Gli spazi antropologici sono mondi di significato. Questi mondi o universi simbolici strutturano e sono strutturati dai rapporti umani.

Una semplice conversazione può essere considerata come una costruzione in comune di uno spazio virtuale di significati, dove ogni interlocutore contribuisce aggiungendo segni al rapporto comunicativo; rapporto comunicativo che parallelamente ciascun interlocutore cerca di interpretare, e deformare, secondo la propria competenza di lettura e secondo i propri scopi. Quindi questi spazi, non hanno una vita propria ma sono indissolubilmente legati alle dinamiche interpersonali. La comunicazione ne caratterizza la fisionomia in un rapporto circolare.

Allargando al mondo la definizione di ambiente comunicativo,

Pierre Levy tratteggia storicamente una mappa degli spazi antropologici principali che si sono susseguiti ( e sovrapposti ) nell'evoluzione della comunicazione globale. Questi spazi sono classificati in base al modo in cui condizionano la rete delle relazioni sociali e le modalità e le priorità comunicative.

Nello spazio delle merci, che si apre con la rivoluzione industriale, i rapporti interpersonali, i messaggi circolanti, e le forme d'aggregazione sono fortemente condizionati dal peso della produzione e dello scambio economico.

L'economia industriale scandisce la storia umana in modo più invadente. Ma lo scambio e la produzione per la prima volta superano le potenzialità fisiche dell'uomo stesso e si propagano su strade nuove, super veloci, oltre i vincoli fisici del territorio. I messaggi viaggiano più velocemente dei messaggeri, e le merci come i segni scorrono via senza freno e limiti. Se ci sono dei limiti questi vengono superati dal progresso che ottimizza la velocità di comunicazione elaborando reti e circuiti più pervasivi ed efficaci (tariffa unica postale ("Penny post"), telegrafo ottico, meccanico, elettrico, locomozione a vapore, battelli fluviali, telefono, onde elettriche, evoluzione della stampa e delle tecniche di stampa ecc.). I segni quindi non sono più legati alle merci da un rapporto fisico, bensì sono essi stessi virtualmente delle merci, con un valore di scambio proprio. Ed il tempo non è più scandito dal cielo, e dalla vita umana, bensì dai ritmi di produzione, e dalla velocità di propagazione delle merci e delle informazioni. Velocità sempre più prossima al "tempo reale", specie nelle nuove tecnologie telematiche, come internet, che accelerano e democratizzano la circolazione delle notizie, e l'attività giornalistica.

 

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